venerdì 29 marzo 2013

IL DNA

Il dna in una cellula è localizzato nel suo nicleo sottomforma di CROMOSOMI, Gli uomini hanno 46 cromosomi in tutto, composti da due gruppi da 23. Ciascun genitore dona 23 cromosomi alla propria prole attraverso il gamete che apporta, ovulo o spermatozoo. Questo significa che ciascuna persona ha 23 coppie di cromosomi. Ogni cromosoma è costituito da una singolo pezzettino di DNA contenente milioni di nucleotidi destinati a produrre tante proteine diverse. I geni sono dispersi lungo i cromosomi insieme ad una grande quantità di DNA con funzionalità ancora sconosciute.
Ecco un'immagini dei cromosomi di una cellula umana:



I cromosomi,così come tutte le strutture cellulari, sono formati da atomi disposti in molecole; il Dna può essere considerato una "macromolecola"poichè é composto da polimeri e i suoi monomeri sono chiamati NUCLEOTIDI. Ogni nucleotide è composto da una base azotata, da uno zucchero a 5 atomi di carbonio chiamato desossiriboso e da un gruppo fosfato.Vi sono due tipi di basi azotate: le purine, che presentano una struttura a due anelli, e le piramidine, che hanno un solo anello. Nel DNA vi sono due tipi di purine: l'adenina (A) e la guarina (G), e duue tipi di piramidine, la citosina (C) e la timina(T).
Nel 1943 si scoprì che fosse il DNA, e non le proteine, il materiale genetico della cellula.




HERSHEY E CHASE
A partire dal 1940 cominciarono una serie di esperimenti sui virus che aggrediscono i batteri e che per quetso sono detti BATTERIOFAGI. L'analisi chimica dei batteriofagi rivelò che essi sono costituiti quasi esclusivamente da DNA e proteine. La questione su quale molecola costituisse il materiale eridatari fu  risolta nel 1952 da Hershey e Martha Chase.
L'ESPERIMENTO:
Due campioni di particelle fagiche furono soggetti a marcatura differente: il primo con
35S avrebbe presentato proteine radioattive, il secondo con 32P avrebbe contenuto DNA radioattivo. Essi aggiunsero il campione di fagi contenenti proteine radioattive al terreno di coltura di cellule batteriche; dopo l’infezione, la coltura venne «frullata» in modo da ottenere il distacco degli involucri virali vuoti dalle cellule infettate e queste ultime furono separate dai primi per centrifugazione. Il conteggio della radioattività mostrò che questa era presente nella frazione che conteneva gli involucri virali, ma era assente nelle cellule batteriche infettate e nella progenie di fagi prodotti da queste. I due ricercatori ripeterono lo stesso esperimento utilizzando la seconda popolazione di fagi con il DNA radioattivo. In questo caso, però, essi trovarono che gran parte della radioattività si trasferiva nelle cellule batteriche infettate e si ritrovava nella progenie virale ma era assente  per la sintesi delle nuove particelle fagiche complete di DNA e proteine.
Tali risultati convinsero anche i più scettici che il materiale genetico, almeno nelle cellule batteriche e nei fagi, era rappresentato dal DNA. Solo un anno più tardi Watson e Crick, basandosi sui dati raccolti da Wilkins e Franklin, avrebbero proposto il modello a doppia elica del DNA.




Nessun commento:

Posta un commento